Nuova truffa telefonica, non rispondere a sms di tuo figlio

La nuova "Truffa del Familiare" sta colpendo sempre di più. Non rispondere al finto sms di tuo figlio. Scopri in cosa consiste e come difenderti!

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Giuseppe Guarino

Giuseppe Guarino

Giornalista

Ph(D) in Diritto Comparato e processi di integrazione e attivo nel campo della ricerca, in particolare sulla Storia contemporanea di America Latina e Spagna. Collabora con numerose testate ed è presidente dell'Associazione Culturale "La Biblioteca del Sannio".

In un’era in cui l’ingegno criminale si evolve incessantemente, sorge un nuovo e inquietante stratagemma che sfrutta il mezzo più diffuso nella nostra società moderna: il telefono. Questo nuovo artificio mira a colpire le vittime più vulnerabili, in particolare gli anziani e i genitori con figli lontani, con un inganno subdolo e ben orchestrato. Nonostante gli sforzi delle autorità e le campagne di sensibilizzazione, i truffatori continuano a ideare nuove tattiche per ingannare le persone. Tra le più discusse e pericolose si distingue la “truffa del familiare“, un inganno dalle diverse declinazioni. Andiamole a vedere insieme.

E’ questa l’ultima arrivata in ordine temporale. Una truffa via SMS ha colpito una donna di Montecassiano, che ha ricevuto un messaggio ingannevole sul suo cellulare, credendo di dover aiutare il figlio in difficoltà. La vicenda, risalente al 13 gennaio scorso, ha visto coinvolti una donna di 54 anni originaria del Napoletano e suo figlio ventiquattrenne. Tutto è iniziato con un messaggio che la montecassianese ha ricevuto sul suo telefono da un numero sconosciuto, apparentemente dal figlio che lavora all’estero. Il testo del messaggio recitava: “Mamma ho perso il cellulare, ho cambiato numero scrivimi su WhatsApp”. Preoccupata, la donna ha tentato di contattare il figlio sul suo solito numero senza successo, e così ha provato a rispondere al numero sconosciuto, anch’esso senza risposta.

Successivamente, ha ricevuto un altro messaggio su WhatsApp che affermava: “Non posso rispondere perché sono dalla polizia per la denuncia”. Convinta che il figlio fosse in pericolo, la donna ha accettato un ulteriore messaggio che le chiedeva di ricaricare una carta prepagata con l’assurda motivazione che l’acquisto di un nuovo telefono aveva lasciato il figlio senza soldi. Sconcertata e spaventata, la donna ha seguito le istruzioni ricevute e ha versato la somma richiesta di 945 euro sull’IBAN della carta prepagata fornita dai truffatori. Tuttavia, quando ha cercato di contattare nuovamente il presunto figlio e non ha ottenuto risposta,ha iniziato a sospettare della veridicità della situazione.

Infine, contattando il vero figlio sul suo numero abituale, ha scoperto di essere stata ingannata e ha immediatamente denunciato l’accaduto ai carabinieri di Montecassiano, fornendo anche una foto della ricevuta di pagamento. Le indagini dei militari hanno portato all’identificazione e alla denuncia dei responsabili, madre e figlio, entrambi con precedenti penali, per truffa in concorso. Questa vicenda mette in evidenza l’importanza della prudenza e della verifica delle informazioni prima di agire in situazioni simili, oltre alla necessità di essere sempre vigili di fronte a possibili tentativi di truffa.

‘Mamma ho perso il cellulare…’, attenzione alla truffa

Mamma e papà…. ho rotto il telefono, ho perso il cellulare, ti scrivo da un numero che non è mio”: iniziano così i messaggi, spesso imprevisti, che celano i malintenzionati. Sebbene incidenti come un telefono rotto o una batteria scarica siano eventi che possono capitare davvero, i malintenzionati li sfruttano per attirare le vittime nella loro trappola.

Una volta catturata l’attenzione e la fiducia delle vittime, il piano non cambia: una richiesta d’aiuto, spesso di natura economica, viene presentata insieme a istruzioni per risolvere i problemi, anch’esse richiedenti spesso un contributo finanziario. Queste pantomime sfruttano sentimenti contrastanti e all’urgenza della situazione per spillare quanti più soldi possibili alle mime.

Bisogna prestare molta attenzione e non cadere in inganno. Il consiglio principale è quello non rispondere ai messaggi sospetti, cancellare la conversazione e segnalare come spam il numero che ha suscitato preoccupazione.

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La nuova versione delle truffe telefoniche: “Lascia la tua casa”

Il cambiamento nell’uso delle truffe telefoniche è evidente: se un tempo erano principalmente legate alle frodi online, ora i malintenzionati le utilizzano anche per colpire direttamente anche a livello domestico.

La “truffa del familiare” in questo caso segue un meccanismo apparentemente semplice: il truffatore cerca di convincere la vittima ad abbandonare la propria abitazione, affermando che un parente si trovi in gravi difficoltà o sia coinvolto in situazioni di emergenza presso ospedali o stazioni dei Carabinieri. Se la vittima cade nell’inganno, la casa rimane incustodita, offrendo ai ladri l’opportunità di agire indisturbati, rubando soldi e oggetti di valore.

L’allarme cresce a seguito di numerose segnalazioni di strane telefonate che coinvolgono presunti parenti in difficoltà. Un esempio emblematico è quello di una persona che ha ricevuto una chiamata da una presunta nipote coinvolta in un grave incidente. La situazione ha assunto toni ancor più inquietanti quando un falso maresciallo dei Carabinieri è intervenuto, spiegando che la ragazza avrebbe dovuto affrontare un processo immediato. Il maresciallo ha richiesto alla vittima di recarsi alla stazione dei Carabinieri, lasciando così la casa incustodita e offrendo ai ladri un’opportunità perfetta per intrufolarsi. Fortunatamente, in questo caso, i malviventi non hanno avuto successo, grazie alla prontezza della vittima nel comprendere la natura fraudolenta della chiamata.

Dopo aver riconosciuto la telefonata come una truffa e la storia dell’incidente come completamente inventata, l’uomo ha prontamente contattato i Carabinieri, quelli veri. Una pattuglia è intervenuta immediatamente, individuando i malintenzionati nelle vicinanze dell’abitazione e impedendo loro di mettere a segno il colpo.

La nuova truffa telefonica dell’amico o parente: attenzione al codice

Un’altra truffa sempre più diffusa avviene tramite sms, spesso da contatti già presenti nella nostra rubrica. Il messaggio tipico recita: “Ciao, ti ho inviato un codice per errore, potresti rimandarmelo?”.  Questi messaggi contengono di solito un link e rappresentano un tentativo di phishing. Il codice inviato consente ai criminali di prendere il controllo del vostro account WhatsApp, accedendo così al vostro numero di telefono e ai relativi contatti.

Ciò permette loro di perpetrare la truffa ai danni delle persone nella vostra rubrica, ma anche di accedere ai vostri dati sensibili, mettendo a rischio la vostra intera vita digitale. Questo include non solo le app legate a conti bancari e carte prepagate, ma anche siti di shopping online, email e account social.

In pratica, possono svuotare il vostro conto bancario. Per questo motivo, è fondamentale non cliccare mai su link presenti negli sms, neanche se provengono da contatti conosciuti. Inoltre, è importante non condividere mai i codici di verifica con i propri contatti: potrebbero essere anch’essi caduti vittima di una truffa.

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Cosa fare se avete cliccato sul link contenuto nel messaggio

La Polizia Postale fornisce preziosi consigli su cosa fare nel caso in cui si sia cliccato ingenuamente sul link contenuto nel messaggio di testo:

  • Formattare il dispositivo tramite un ripristino delle impostazioni di fabbrica del telefono.
  • Informare i contatti in rubrica per evitare che anche altre persone cadano nella truffa e siano ingannate dai malviventi.
  • Modificare le password e gli eventuali codici PIN dello smartphone e di tutti i propri account.
  • Contattare il proprio gestore telefonico e segnalare l’incidente per ulteriori misure di sicurezza e supporto

Seguendo queste indicazioni, si può agire prontamente per limitare i danni derivanti dall’aver cliccato sul link fraudolento. La prevenzione e la tempestiva reazione sono fondamentali per proteggere la propria privacy e i propri dati personali.

La truffa del “concorso a premi”: come funziona e come difendersi

La truffa del “concorso a premi” è un inganno ampiamente diffuso in Italia, sfruttando la speranza delle persone per estorcere loro denaro o dati personali. I truffatori contattano le loro vittime tramite telefono, SMS, email o social, annunciando di aver vinto un premio significativo, come un viaggio, un televisore o una somma di denaro. Per ricevere il premio, la vittima viene sollecitata a fornire i propri dati personali, come nome, cognome, indirizzo e numero di telefono; a comunicare i dati bancari, come il numero di conto corrente o il numero di carta di credito; o a pagare una modesta somma per le “spese di spedizione” o per “sbloccare” il premio.

Naturalmente, il premio annunciato è del tutto inesistente. I truffatori utilizzano esclusivamente la promessa di un premio per ottenere i dati personali o il denaro della vittima.

Per difendersi efficacemente dalla truffa del “concorso a premi“, è cruciale seguire alcuni semplici consigli: non fidarsi mai di chi contatta e annuncia un premio non mai partecipato; non fornire mai dati personali o bancari a individui sconosciuti; e, infine, non pagare mai denaro per ricevere un premio che potrebbe essere solo una trappola per truffa.

 

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